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Il Castello errante di Howl

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Partiamo da un presupposto: ho visto prima il film omonimo di animazione realizzato da  Hayao Miyazaki, che mi è piaciuto molto, ma la curiosità di leggere la storia originale è stata tanto forte da spingermi a cercare il libro e a divorarlo in poco tempo, come non mi succedeva da molto. 

Il castello errante di Howl è sostanzialmente un libro per ragazzi, che piacerà senza ombra di dubbio anche agli adulti. Ha uno stile semplice, scorrevole, che ti tiene attaccato alla lettura dalla prima all’ultima parola, e alla fine sei triste perché vorresti che la storia continuasse ancora. 
I personaggi non sono presentati, ne descritti, ma raccontati nalle osservazioni degli altri personaggi.

Ingay è un mondo fantastico ed interessante, dove non mancheranno momenti di confusione, momenti teneri e momenti tristi. Molte situazioni risulteranno essere qualcosa di completamente diverso da ciò che sembrano, infatti, l’apparire e l’essere sono un punto cruciale di questo racconto, partendo proprio dai due protagonisti, Sofie e Howl, continuando con tutti gli altri personaggi. Sofie, giovane ragazza, trasformata in vecchia da una maledizione, giovane dentro, decrepita fuori. Howl è davvero questo mago terrificante di cui tutti hanno timore? Lo spaventapasseri è realmente solo uno spaventapasseri? 
L’unico personaggio senza alcuna speranza, marcio fino al midollo è la Strega delle Lande, bastarda fino alla fine.

In conclusione posso asserire in tutta certezza che questa storia mi è piaciuta tantissimo, molto più del film, al quale non voglio togliere il merito di essere un buon prodotto di animazione, ma la storia  migliore resta questa originale che si discosta di un buon 60-70% dalla sceneggiatura del film. Tutta la guerra che ha inserito Miyazaki non c’è, tanto per citare una sostanziale differenza di trama. 

Il libro è bello, dovrebbero esserci molte più persone in questo mondo che riescono ad andare al di la dell’aspetto esteriore, che riescano a vedere cosa c’è realmente dentro le persone, e per fare ciò non è necessario avere poteri magici, basterebbe un po’ di sensibilità e di attenzione ai dettagli.

Il castello errante di Howl è il primo libro di una trilogia, seguito da : Il castello in aria e La casa per ognidove.


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9

Nel Fuoco di Nicholas Evans

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Nicholas Evans è un autore che mi piace abbastanza, le sue storie sono semplici e nello stesso momento complesse. Non sono storie banali, le situazioni, anche se sembrano intricate alla fine trovano un modo per sciogliere tutti i nodi che si erano formati in precedenza. 

Mi piace come autore perché lo trovo agrodolce e non c’è sempre il classico finale a ‘tarallucci e vino’ che spesso ci viene propinato per farci contenti.

Nel fuoco è una bella storia, fatta di bei personaggi. E’ una storia che parla di amicizia, di amore, e di due uomini innamorati della stessa donna. Se uno dei due protagonisti rientrasse nello stereotipo d’uomo che si fa odiare, la situazione sarebbe semplice, basterebbe fare il tifo per l’altro. Ma sia Ed che Connor sono due splendidi personaggi, due amici.  

La storia però non si riduce solo a questo.

Il fuoco e inteso in tutte le accezioni del termine, sarà un po’ come un filo conduttore durante tutta la narrazione. Ci sono innumerevoli spunti di  riflessione: su quali siano davvero i valori della vita, sulla difficoltà di comprendere qual è la strada giusta da percorrere, se è meglio lasciarsi guidare dai propri sentimenti o ragionare razionalmente.

La storia è intensa, come sono intensi, belli e interessanti i personaggi.

Da leggere senza ombra di dubbio.


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8

One Day di David Nicholls

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I protagonisti sono Emma e Dexter, che si incontrano nel momento in cui si laureano e trascorrono una notte insieme.  

Emma e Dexter resteranno legati da una profonda amicizia, li vedremo separati, insieme, si scriveranno quando saranno lontani, si spalleggeranno nei momenti difficili, litigheranno pesantemente e si riappacificheranno, ma ciò che sarà perennemente presente è il profondo sentimento che li lega,  un sentimento di completezza che hanno sempre avuto e che si è evoluto durante gli anni.

Probabilmente sono le ‘classiche’ anime gemelle che si sono incontrate nel posto giusto ma al momento sbagliato, in un momento in cui nessuno dei due, vuoi per inesperienza, vuoi per paura o per la giovane età, non hanno saputo o potuto cogliere.

Ma ciò che rende interessante questa storia è che ci troviamo difronte a due personaggi reali, con i loro pregi e difetti, con i loro eccessi, con le loro paure e soprattutto con i loro errori. La storia è agrodolce, perché alterna momenti divertenti ad altri di forti tensioni o tristi. Attraversa i momenti di esaltazione, quelli di tristezza e quelli di crollo. 

La storia mi è piaciuta anche se in alcuni punti mi ha lasciata con l’amaro in bocca. 


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7

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