Donna Bomba
Donna Bomba è un monologo che narra gli ultimi 12 minuti e 36 secondi i una kamikaze. Gli ultimi minuti prima di compire l'attentato e porre fine alla propria vita, al target da distruggere e ai poveri inconsapevoli cittadini che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il monologo è un susseguirsi di pensieri relativi all'atto che si sta per compiere, in questo caso imposto e visto come una purificazione dai peccati commessi; non solo è possibile ascoltare la parte razionale e quella emotiva della donna, il come un certo tipo di cultura ti impone di morire e tu sei costretto, volente o nolente, a seguire tale imposizione.
Da un lato la giusta cusa per quel tipo di cultura, dall'altro i desideri e le speranze di una donna che devono essere abbandonati per purificare il proprio animo.
L'alternarsi dei vari punti di vista, quello drammatico e quello onirico ha un buon ritmo.
E' sconcertante scoprire come viene applicata una bomba addosso ad un kamikaze, come riescono ad eludere la sorveglianza. Perchè una donna o un ragazzino destano sempre minor attenzione rispetto ad un uomo.
L'essere quasi a faccia a faccia con la morte ti fa porre tante domande, domande che in condizioni di normalità non ti porresti. I 12 minuti e 36 secondi si dilatano all'inverosimile, diventando una lenta ed inesorabile eternità. Un lasso di tempo interminabile e straziante che per quanto può durare arriverà comunque alla fine.
La bravura di Chiara Tomarelli è fuori discussione, coinvolgente e versatile nel passare da un estremo all'altro delle emozioni del personaggio.
L'uso sapiente di luci e regia per spaziare tra le varie realtà sella narrative.
Sicuramente da vedere e da apprezzare, nonostante la tragicità e la durezza delle storia narrata. Storia che è si di fantasia, ma che racconta la realtà di molte donne.