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Questo film è stato catalogato come una ‘commedia spumeggiante’, ma ci si ritrova davanti ad una bottiglia di spumante che quando viene stappata non fa il botto.

Vengono trattati i temi della solitudine e dell’omosessualità, ed il tutto viene fatto con tatto ed in maniera molto garbata. 

Paul, uomo di mezza età e con una buona posizione lavorativa -economica va in pensione. Sua sorella è preoccupata per lui, poiché non si è mai creato una famiglia o una cerchia di amicizie, così gli regala un cucciolo per tenergli compagnia. 

Paul  non è molto felice di avere un cane, ma poi ci si affeziona e lo porta al parco vicino casa tutte le mattine. Proprio nel parco fa amicizia con un giovane ragazzo omosessuale. Questa amicizia evolverà in qualcosa di diverso e di più profondo, ma questa evoluzione non sarà semplice, Paul ha sempre rifiutato la sua omosessualità restando bloccato in una zona di mezzeria , neutra. Da buona commedia c’è comunque un finale che accontenta un po’ tutti.

Ovviamente leggendo la trama il film sembra promettere molto e invece ci si ritrova a guardare qualcosa con una pessima fotografia, per non dire inesistente, in quanto le luci sono posizionate male, in alcune scene gli attori passano davanti agli illuminatori per entrare in campo e si vede la fonte luminosa tanto forte sulla loro pelle da ‘sfondarla’ ; la sceneggiatura non è brillante, i dialoghi non funzionano, le narrazione è lenta con delle pause e momenti di sospensione che  accentuano negativamente la lentezza. 

Peccato perché gli attori son bravi, ho visto il film in lingua originale con i sottotitoli e mi son resa conto che hanno fatto quanto gli era possibile, ma le carenze di regia, fotografia e sceneggiatura sono incolmabili anche da parte di un buon cast.

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