Seta
È la trasposizione cinematografica del racconto di Baricco al quale è abbastanza fedele, con le dovute aggiunte e variazioni di sorta. Ci sono delle situazioni un po’ ampliate, calcolando che nel racconto sono appena accennate. La storia è semplice e complessa nello stesso momento.
Hervè, un giovane francese, viaggia avanti e indietro dal Giappone per procurare dei bachi da seta per le filande del suo paese, lasciando ad aspettarlo la giovane moglie Hèléne.
Hervè verrà a conoscenza di usanze e di un mondo completamente diverso da quello a cui è abituato. I viaggi in Giappone, l’incontro Hara Jubei e con una misteriosa ragazza, con la quale intratterrà un intenso gioco di sguardi, lo cambieranno nel profondo.
Mi era piaciuto il racconto, ho apprezzato il film dal punto di vista visivo, sono belli i paesaggi, la ricostruzione delle location, in primis il paesino francese e i particolari scenari Giapponesi.
Il problema grosso del film, secondo me, è che gli attori non funzionano molto e che non c’è un vero e proprio approfondimento psicologico dei personaggi. Il tutto risulta come una carrellata di varie scene e situazioni viste completamente dal di fuori, senza esserne veramente e pienamente partecipi.
Altra nota lodevole la splendida colonna sonora del grande Sakamoto.