Raines

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Mi capita spesso di guardare serie tv di qualche anno fa, telefilm che sono stati silurati dopo pochi episodi, chiusi dopo una prima stagione, dove ovviamente la storia resta senza una degna conclusione. 

Raines è stato cancellato dopo 7 episodi, la presenza di Jeff Goldblum mi aveva incuriosita, è un buon attore e il concept della serie non era male.

Raines è un detective che vede le vittime degli omicidi su cui investiga, dialoga e ragiona con loro durante tutta l’indagine e queste presenze svaniscono quando il caso è risolto. La particolarità di questa serie è che le presenze viste dal protagonista non sono il classico fantasma che non è “passato oltre”   a causa  in sospeso o per una morte violenta, ma  sono una  sua proiezione mentale. 

Raines indaga sugli omicidi in giro per Los Angeles accompagnato dalla vittima o dalle vittime di turno, ovviamente essendo solo un parto della sua mente, queste non sanno nulla di più o nulla di meno di ciò che è noto al detective.

Fin qui l’idea sembra carina, diversa dal solito e potrebbe risultare interessante a chi è appassionato di telefilm di questo genere, poliziesco – investigativo.

Il problema grosso, secondo me è nella sceneggiatura. La trama degli episodi è scontatissima, e in quasi tutte le puntate, dopo pochi minuti si comprende già chi è l’assassino. È un vero peccato perché con un po’ di lavoro in più dal punto di vista della stesura degli episodi potevano dare vita ad una interessante serie tv.

 

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