Seta di Alessandro Baricco
Seta è un racconto breve ambientato dopo la prima metà del 1800.
Narra in poche pagine la storia di Hervé Joncour, un giovane che commercia in bachi da seta.
Hervé sarà costretto, successivamente ad una epidemia ha reso inutilizzabili i bachi europei ed africani, a recarsi in Giappone per acquistarne di buoni.
In Giappone viene a contatto con Hara Kei, un uomo che può essere considerato una sorta di signorotto locale. Hara Kei si accompagna ad una giovane donna che non ha tratti orientali, della quale non si sente mai la voce o il nome.
Hervé è attratto da lei e i due daranno vita un estenuante gioco di sguardi.
Hervé in Francia ha una moglie che lo aspetta e dalla quale ritorna serbando dentro di se il ricordo di quella fanciulla.
Baricco ci racconta una storia che se da un lato è semplice, leggera, limpida, chiara, setosa, dall’altro è profonda, complessa, silenziosa e costantemente sospesa.
Seta parla di tutto e nello stesso momento sembra non parlare di niente, parla di emozioni forti represse, parla del restare fermi mentre tutto il resto scorre, parla del non apprezzare ciò che si ha a disposizione, e che potrebbe fare la nostra felicità, finendo per apprezzare cose lontane e fuori dalla nostra portata.
Lo stile narrativo è quello suo classico, ma la narrazione risulta più lineare e semplice.