Berdard e Doris

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E’ un film che non so ben definire, mostra in maniera esterna e poco profonda il rapporto che si crea tra la ricchissima Doris e il suo ultimo maggiordomo Bernard.

Doris è una donna sola, sfacciatamente ricca, viziata ed insopportabile. Una di quelle persone mai contente di niente. Ma si sa, i soldi non comprano gli affetti o la felicità.  Doris ha i suoi vizi, il bere e gli uomini più giovani di lei, ha tanti difetti e qualche passione: coltivare le orchidee.

Bernard, dopo sei mesi di stasi lavorativa dovuta ad una malattia, che poi si scoprirà essere l’alcolismo, si presenta a casa di Doris per sostituire il maggiordomo che la donna ha da poco licenziato.

Bernard verrà risucchiato nel mondo di Dorsi. La donna da prima scontante e antipatica nei suoi confronti finirà per diventargli amica. Bernard dichiarerà alla donna la sua omosessualità e verrà invogliato dalla sua datrice di lavoro a vivere il suo stato in maniera libera. 

Abbandonate le divise e la rigidità voluta dall’etichetta, lo spettatore avrà modo di ammirare Ralph Fiennes vestito da donna e truccato,  uno spettacolo  un po’ raccapricciante, perché a dispetto di altri attori che si sono travestiti da donna, su di lui il look femminile ha uno strano effetto.

Bernard ricadrà nell’alcolismo, ne uscirà fuori grazie alla riabilitazione pagatagli dalla sua amica e si prenderà cura di Doris fino alla sua morte, diventando poi erede della sua fortuna.

Il film ha una cadenza strana, narra il susseguirsi degli eventi ma è mancante della componente emotiva,  accadono cose tristi e altre un po’ più allegre ma lo spettatore resta neutrale, non partecipa alle emozioni.

Ho trovato brutta la fotografia in alcune scene, specialmente serali nella sala da pranzo, dove più ombre, proiettare da luci poste in vari punti della scena, si accavallano sui volti degli attori.

Il film è stato prodotto per la tv.

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