Confessioni di una mente pericolosa
Confessioni di una mente pericolosa racconta la storia di Chuck Barris che negli anni sessanta era un conduttore e creatore di programmi televisivi di successo. Chuck sapeva come catturare l’attenzione del pubblico di cultura medio bassa, i suoi programmi non erano culturalmente interessanti o stimolanti, ma venivano guardati dalla massa. [La corrida, il gioco delle coppie, appunta mento al buio].
Ma Barris non è solo un personaggio pubblico, è anche una spia della CIA, un ottimo killer, non di quelli cattivi e spietati, ha una morale tutta sua, perché a dispetto di molti suoi colleghi, non prova piacere nell’uccidere.
Il film ripercorre attraverso dei flash back la storia di Chuck: il successo, le donne, il suo essere sempre molto attivo, sotto i riflettori, la sua vita nell’ombra come agente della CIA.
Clooney, oltre a dirigere egregiamente il film, si riserva il ruolo dell’agente capo del protagonista, e si contorna di tanti piccoli camei di attori famosi e di discreta bravura.
Il tema della doppia vita, dello stare in bilico si uniscono in un film che ci mostra uno squarcio di quell’epoca, che si rivela essere un buon thriller, che fa riflettere su come il protagonista sia riuscito a tenere in piedi due vite parallele e tanto diverse tra loro.