Le idi di marzo

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La prima cosa che mi passa per la mente rispetto a questo film è che vorrei rivederlo in lingua originale, merita una ulteriore visione con le voci degli attori.  

Partiamo dalla sceneggiatura, già il fatto che sia una un adattamento di un romanzo e sia stato adattato anche per il teatro è un buon segno. I tempi a teatro ovviamente sono scanditi in maniera diversa, ma generalmente i testi sono un po’ più pensati per andare dritti allo spettatore. I dialoghi sono taglianti, intelligenti, a volte poche brevi battute colpiscono nel segno senza dover perdere tempo in fronzoli.

La quarta opera cinematografica di Clooney è un vero gioiellino, un po’ come il suo “Confessioni di una mente pericolosa” che pure mi era piaciuto tantissimo a suo tempo. E’ ovvio che riuscire a realizzare un film di questo tipo, nel momento in cui sei un nome famoso nel settore è semplice, hai un po’ la strada spianata rispetto ad un perfetto sconosciuto.

Ma torniamo al film. Non è mia intenzione rimarcare la trama visto che probabilmente le elezioni politiche  della storia non sono ciò che il film vuol dire ad alta voce, ma uno sfondo necessario per parlare d’altro. 

Il film vuole mettere in luce che ci sono ancora persone  con  degli ideali puliti, che credono in qualcosa, che sperano in un futuro migliore e nell’esistenza di persone che non siano corrotte come la maggior parte della popolazione.

L’avere degli ideali puri ti porta ad essere deluso, nessuno è senza macchia, nessuno è senza peccato e se qualcuno crede di esserlo scagli la prima pietra!

Abbiamo tutti un prezzo, uno scheletro nell’armadio, qualcosa che non vorremmo fosse reso pubblico, siamo tutti ricattabili. 

A volte non è neanche necessario avere delle prove, basta il ragionevole dubbio della loro esistenza per trasformare un lupo in agnello; ma vale anche il contrario, la trasformazione di un agnello in un lupo per restare a galla e non dover soccombere all’interno di un sistema spietato e corrotto fino al midollo. O ti abbassi al livello dei corrotti o sei fuori dai giochi.

L’onestà e la lealtà non pagano, prima o poi le persone in cui credi ti deluderanno e se non ne sei cosciente non sarai pronto a reggere il rapido crollo di tutto ciò in cui hai creduto fino al minuto prima; e si, perché le cose precipitano rapidamente in un secondo e ti lasciano attonito con il viso spiaccicato per terra. 

Tutto ciò che era prima, tutto ciò in cui credevi si dissolve in una bolla di sapone lasciandoti basito e senza fiato.

La regia è molto curata, ho apprezzato tanto i vari primi piani, è stato interessante vedere maturare consapevolezze, spesso in negativo sui volti, vederli indurirsi, vedere gli occhi diventare privi di espressione, come se fosse calato un velo.

Clooney ha un personaggio importante ma che compare poco, ma le poche scene a cui prende parte sono tutte di un discreto spessore e importanti per l’evoluzione della storia.

Gosling è in protagonista indiscusso della pellicola e conferma la sua bravura come attore, specialmente in ruoli drammatici da sempre il meglio di se. E’ secondo il mio parere uno dei migliori attori giovani degli ultimi anni.

Hoffman, Giamatti, Tomei e la Wood davvero bravi nei loro ruoli. 

In sostanza è un bel film con una buona regia e un cast davvero eccezionale.

Da vedere senza ombra di dubbio.

 

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