Il patto di cenerentola

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Nola è una donna intelligente e brava nel suo lavoro. 

Nola è una donna in sovrappeso che sfoga tutta la sua frustrazione e solitudine nel cibo. 

Quando le viene impedito di fare passi avanti nella sua carriera a causa della sua forma fisica, inventa un personaggio: la bellissima  Belinda Apple,  e lei si occupa di fare  da tramite tra la rivista e questa fantomatica autrice.

Tutto va a gonfie vele fin quando non si arriva al lancio del libro dalla Apple, che ovviamente ha scritto Nola, e l’intrigante Belinda deve presentarsi personalmente all’evento.

Ma la vita di Nola viene sconvolta anche dall’incontro con un giovane che lei crede essere il tecnico dei pc, il ragazzo sembra interessarsi a lei nonostante la proprio non esile figura.

Nola farà un patto con le sue due migliori amiche, il patto di Cenerentola, si spalleggeranno e supporteranno lungo un percorso fatto di ginnastica e dieta per riuscire a raggiungere il peso forma.

Il film non è leggero e stupido come sembra, affronta il tema dell’esteriorità delle persone facendo comprendere che se non rientri in determinati standard non vieni bene accettato o viene ostacolata la tua carriera.

Il problema secondo me è nella ‘morale della favola’ sul finale. Se la prima parte è condita di difficoltà da parte della grassoccia Nola e tutto il discorso del “chi ti ama ti accetta anche con i chili di troppo’, la seconda vede la protagonista in forma che fa il salto di carriera e accalappia il ‘principe azzurro’ ora che è diventata un grissino.

Ciò fa cadere tutte le belle premesse dell’inizio del film, perché tutto torna a ricongiungersi con i discorsi discriminatori perché la protagonista ha tutto nel momento in cui si adegua allo standard del : magro  è bello.

 

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