Half Nelson
Il film è ambientato in una periferia difficile, quella disagiata e ai margini della società.
Un giovane professore di storia insegna, in maniera non proprio classica, la sua materia ai ragazzi della sua classe.
Tutta la storia si svolge all’ombra della città bene, che non verrà mai vista, ma che si sa esiste al di la di quel sobborgo desolato e allo sbando. Ma allo sbando non è solo la zona periferica dove è ambientata la storia, allo sbando sono anche i personaggi che la animano.
Lo sono i ragazzi svogliati e distratti, quelli su cui nessuno scommetterebbe un centesimo, che crescono nell’impossibilità di avere una sorta di riscatto sociale o una fuoriuscita da situazioni complicate che durano da decenni.
Lo è anche il professore, forse molto di più dei suoi giovani allievi, perché se da un lato cerca di dare loro una possibilità, cercando di spronarli in maniera intelligente o supportandoli in attività extra scolastiche come allenatore della squadra di basket femminile, dall’altro ha le sue difficoltà personali che non gli danno tregua.
Di giorno ci troviamo difronte ad un docente simpatico, preparato, intelligente, di sera vediamo il rovescio della medaglia: l’immagine di un uomo solo, devastato e dipendente dalla droga.
Oltre ad essere uno squarcio, una visione su una realtà tanto diversa da quella che ci viene spesso propinata, qui si parla di grossi disagi delle persone intelligenti e sensibili.
A volte l’essere sensibili o troppo consci di ciò che accade intorno a noi non è un bene, o forse lo è quando gli altri non notano le stesse cose; è proprio chi ‘vede’ che spesso si trova a pagare lo scotto della sua ‘vista’.
Il film, per quanto duro, triste e doloroso, porta con se un significato positivo. Le persone da sole non sempre possono farcela, ma a volte basta una frase o una sola persona che si interessa realmente a noi ad essere uno sprono valido per uscire da una situazione che ristagna e che ci tira a fondo da troppo tempo.
Accade anche qui, l’amicizia tra il professore e una sua allieva è qualcosa di così genuino, reale e vero, che finirà per far comprendere alla ragazza che non deve per forza associarsi ad alcuni loschi figuri della zona, servirà al professore come una ventata d’aria fresca, come una mano tesa che l’aiuterà a darsi una ripulita e a tagliarsi finalmente la barba.
La sceneggiatura mi è piaciuta molto, Ryan Gosling ha ricevuto una meritatissima nomination agli oscar per l’interpretazione del professore.
Le cose che non ho gradito del film son state le riprese e a tratti la fotografia. Non so se questo aspetto tecnico sia un qualcosa di voluto e cercato o se il film sia stato girato a basso budget.