Gorbaciof

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Gorbaciof è secondo me un film interessante nonostante abbia una storia non è del tutto originale. Marino Pacileo, detto Gorbaciof a causa della voglia che ha sulla fronte, è un uomo che vive una vita normale, semplice. Di giorno lavora contando soldi, mentre di sera ha il vizio di giocare a poker nel retrobottega di un locale cinese. La sua vita cambia sostanzialmente quando conosce la giovane figlia del proprietario del locale.

Tra Gorbaciof e Lila nasce qualcosa e l’uomo decide di salvare la figlia dalle grinfie del padre, sempre più indebitato a causa del poker. Gobaciof si ritroverà a rubare dalle casse del carcere, con il solo scopo di scappare da questa brutta situazione con Lila.

Ma purtroppo non sempre le cose vanno come vorremmo.

La sceneggiatura è interessante, ridotta all’osso, pochi dialoghi in napoletano. Il film è giocato molto sui silenzi, sull’interazione a gesti, specialmente tra chi, come Lila e Gorbaciof parlano due lingue diverse, ma riescono a comprendersi lo stesso.

L’ambientazione invece ci mostra uno squarcio della città un po’ insolita, quella parte un po’ in ombra, una città multietnica che non siamo abituati a vedere. 

Magistrale l’interpretazione di Toni Servillo che da solo regge quasi tutto il film, buona la regia di Stefano Incerti.

 

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