The fountain

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The Fountain viaggia su tre piani narrativi diversi, in tempi diversi ma collegati tra loro.

Conosceremo la storia di Tom Creo,  un uomo disperato, alla ricerca di una cura per il cancro che gli sta portando via sua moglie Izzie. Tom è talmente incapace di accettare l’imminente morte della donna amata, tanto che preferisce catapultarsi nella inutile ricerca della cura, invece di trascorrere con lei il tempo che le rimane. 

Conosceremo un conquistador  alla ricerca dell’albero della vita, l’albero leggendario che donava la vita eterna a chi beveva la sua linfa. L’uomo scoprirà a sue spese che a volte è l’interpretazione delle cose a falsarne la realtà, l’alberò gli donerà la vita eterna, ma non nella accezione classica a cui si tende a pensare. Non solo, questo piano narrativo scopriremo essere un racconto scritto da Izzie.

Conosceremo un uomo sospeso in una bolla,  monaco – astronauta,  che viaggia nel cosmo verso la stella morente Xibalba, che per i Maya è l’oltretomba, simboleggia ovviamente la morte, la fine della vita.

I temi trattati sono tanti, non banali ma profondi: la ricerca dell’immortalità, l’amore, la fallibilità, la rassegnazione e l’accettazione della morte.

Questo è un film non facile, probabilmente in molti lo abbandoneranno dopo pochi minuti, qualcuno lo vedrà e lo valuterà come noioso o pesante. E’ un film insolito, strano, che secondo me merita di essere visto, di rifletterci su e magari di riguardarlo, e di tirare le somme solo dopo una seconda visione.

Ottimi i due protagonisti, belli gli effetti speciali, discreta la fotografia e molto carini i costumi.

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