The Fall

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Tersen Sight rende omaggio al cinema, quello con la C maiuscola, con il remake di una storia già realizzata in un film bulgaro degli anni 80. Ho ancora difficoltà a capire perché un film così bello sia quasi sconosciuto.

The Fall è uno sfoggio di musica, colori, recitazione, tecnica, ambientazioni, come se ne vedono pochi in giro. Ogni inquadratura è pensata, studiata ed è bella da sembrare un quadro.

La storia è semplice e profonda nello stesso momento. Siamo intorno agli anni 15-20, in America. Il film si apre con una sequenza in bianco nero rallentata, che narra di un incidente avvenuto durante le riprese di un film.

Lo stuntman Roy, successivamente all’incidente avvenuto sul set, è ricoverato in ospedale, paralizzato dalla vita in giù. I medici cercano di fare il possibile per rimetterlo in sesto.

Roy è depresso, un po’ per la sua condizione di invalidità, temporanea o meno che sia, un po’ per la fine di una relazione che molto probabilmente è causa del suo incidente.

Da qui la domanda: incidente o tentato suicidio? 

Alexandria è una bambina piccola, riesce a stento a leggere le parole, si può ipotizzare che abbia intorno ai 6 anni. Probabilmente è di origini europee. E’ ricoverata in ospedale perché è caduta ed ha un braccio ingessato. Come tutti i bambini ha difficoltà a stare ferma in un solo posto, va gironzolando per i corridoi dell’ospedale fin quando non incontra e fa amicizia con Roy.

Tra Roy e Alexandria si instaura un bel rapporto. Entrambi sono caduti, entrambi hanno perso, seppure in maniera diversa, una persona amata. Roy ha perso la fidanzata, Alexandria è orfana del padre. I due personaggi sono l’uno  il giusto contrappeso dell’altro.

Roy inizia a raccontare alla piccola una storia avventurosa, una storia che è una sorta di riflesso di quanto avviene nella realtà, ovviamente in versione romanzata. Loro stessi e altre persone reali prendono vita nei personaggi della storia scaturita dalla fantasia di Roy, condita da indicazioni e richieste da parte della bambina.

Da qui il film prende due percorsi diversi che si fondono in maniera magistrale in uno solo. Da un lato abbiamo la realtà, cupa, scura  e triste della vita in ospedale, dall’altra l’avventura, la libertà e i colori della storia. 

Roy arriva ad usare il suo ascendente su Alexandria per farsi procurare della morfina, non ha ancora abbandonato l’idea del suicidio. La bambina è disposta ad aiutare il suo amico a procurarsi le medicine per farlo dormire, così poi si guadagnerà il resto della favola.

Ci sarà  un netto cambio di registro, in chiave più drammatica, quando  Alexandria finirà per farsi del male con una seconda caduta.

Alexandria si è affezionata a Roy, trasferendo su di lui  la figura del padre morto. Roy troverà nella ragazzina uno sprono a reagire e ad andare avanti.

Tutto il film è giocato sulla dualità e sulla contrapposizione: fantasia contro realtà, adulto contro bambino, vita contro morte, colore contro buio, falso contro vero, amore contro odio, se stessi contro gli altri, verità contro inganno...

Le riprese della narrazione del racconto di Roy sono veramente fantastiche, luoghi meravigliosi in cui sono state ambientate le varie sequenze. 

Luoghi meravigliosi, costumi del premio oscar Eiko Ishioka, un lavoro di scouting da paura, sono solo una parte degli ingredienti base di un film con la F maiuscola, un film che consiglio vivamente di vedere per trascorrere 2 ore sbalorditive.

I costumi sono davvero spettacolari, l’idea di trasformare l’abbigliamento d’epoca per le sale dei raggi X in armatura delle guardie è davvero geniale. Stupenda è anche la ripresa subacquea degli elefanti che nuotano.

Potrei citare ogni sequenza senza problemi, il film ti rapisce dalla prima all’ultima inquadratura trasportandoti con se e tenendoti per mano. Mai noioso, mai pesante, leggero come le ali della Americana Exotica. 

La storia non potrà non coinvolgervi o non piacervi e troverete fantastica questa bambina nella sua interpretazione. 

Ultima suggerimento: guardatelo in lingua originale, la voce narrante di Lee Pace non ha prezzo, nonostante il doppiatore italiano sia bravo. Non solo, apprezzerete di più la recitazione della bimba.

 

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