The Artist
Cinque premi oscar: Miglior film, Migliore regia, Migliore attore protagonista, Migliori costumi, Migliore colonna sonora. Tutti riconoscimenti meritati?
Di sicuro The Artist è un film interessante, che osa, ma invece di essere innovativo ci fa fare un salto alle origini del cinema, quello muto. E’ sicuramente un film ben realizzato. I due protagonisti sono perfettamente calati nei ruoli, come tutto il resto del cast. Hanno recitato tutti divinamente, riuscendo a trasmettere le emozioni solo con la mimica facciale e corporea.
Un film ineccepibile, bei costumi, buona fotografia e regia, ottima ricostruzione storica, ma secondo me le “note dolenti” sono due:
1) la sceneggiatura, basata su una storia che non ha nulla di nuovo, che scorre come tutti si aspettano che scorra, senza nessun grosso colpo di scena, scontata per tutta la durata del film, fin troppo un cliché;
2) la musica, dopo 15-20 minuti non ne potevo più, nonostante sia bella, cambiasse di ritmo e di ‘umore’ per adattarsi alle scene, ti aliena a tal punto che ti viene voglia di togliere l’audio.
Una menzione particolare va al cagnolino, la figura più tenera ed interessante di tutto il film, meritevole dell’Oscar come migliore attore insieme a Dujardin.
E’ sicuramente un film da vedere, per comprendere come si possa passare dall’intensa luce dei riflettori all’ombra più scura, all’anonimato, come capita al protagonista che cieco rispetto ai cambiamenti, in questo caso l’avvento del sonoro, li vive come se fossero qualcosa di negativo, di cui aver paura, o per vedere la vita che cambia in meglio in un attimo, come accade a Peppy.