About Cherry

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Capita spesso che  la presenza di un attore o di un regista,  oppure  solo a causa della locandina che stuzzica la mia curiosità,  finisco col guardare un film. In questo caso specifico ad incuriosirmi  è stata la trama e la locandina. Volevo capire come avevano gestito un film sulla produzione pellicole per adulti, o il punto di vista di una giovane ragazza che intraprende la carriera di attrice in questo settore specifico.

About Cherry racconta la storia di Angelina, che abbandona la sua città e la disastrata famiglia per trasferirsi a San Francisco. A spingere la ragazza a tentare la carriera nell’industria del porno è stata la sua esperienza, seppur breve, nell’aver posato per  foto senza veli.

Angelina, arrivata nella nuova città, assume lo pseudonimo di Cherry e inizia la sua carriera nel settore del porno. La ragazza intreccia  una relazione con un giovane avvocato, di famiglia ricca e dipendente dalle droghe. Sarà, ovviamente, una relazione tormentata.  

Le relazioni sono già complicate in condizioni normali, stare con una ragazza che per lavoro fa sesso con altri uomini, mentre viene ripresa da una telecamera deve essere qualcosa di veramente insostenibile e di inaccettabile.

Invece Angelina/Cherry è perfettamente a suo agio nel ruolo dell’attrice di film per adulti, i suoi problemi sono  legati alla vita di tutti i giorni ed ai rapporti interpersonali con la famiglia, gli amici e con il suo ragazzo.

Nonostante i temi non particolarmente leggeri, l’alcolismo della madre della protagonista, la tossicodipendenza  del giovane avvocato o la stessa industria del porno, il film non risulta pesante, ma si lascia guardare tranquillamente. 

La regia, fotografia e colonna sonora sono discreti, i personaggi invece sono poco approfonditi, c’è un punto di vista molto esterno e ‘freddo’, non c’è introspezione, è come guardare da lontano ed in maniera distaccata qualcosa, dalla situazione potenzialmente ironica alla condizione più drammatica. I personaggi sembrano forzati nell’andare in una certa direzione, stridono e non riescono a pieno a convincere e coinvolgere lo spettatore.

 

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