Onegin

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Ho visto questo film sotto suggerimento di una amica, visione iniziata in punta di piedi, temo sempre un po’ i film con questa tipologia di ambientazione, Jane Austen e le sue storie mi ha “traumatizzata”. Per fortuna Onegin ha tutt’altra origine, visto che è tratto da un  romanzo in versi di Aleksandr Puškin.

Dio salvi gli autori Russi!

Martha Fiennes ha avuto una gran fortuna ad avere suo fratello Ralph come protagonista, che si sposa benissimo in un contesto d’epoca. Il suo esordio alla regia, con questo film, è davvero interessante. Il film mi è piaciuto tanto nella sua semplice complessità, perché se da un lato ci vengono mostrate cose lineari e semplici, dall’altro c’è tanto fuoco sotto le ceneri. 

Onegin è un uomo ricco, egocentrico che si reca in campagna alla morte di un suo parente, qui fa amicizia con i vicini di casa. Conosce la bella Tatiana, interpretata da una giovanissima Liv Tyler stupenda  nell’interpretare il candore e la purezza del suo personaggio. 

Un evento tragico non voluto, non cercato, porterà Onegin a partire, a sparire dalla circolazione per qualche anno. Quando ritorna e ritrova la giovane che tempo addietro aveva allontanato, vuoi per paura vuoi per non sporcare la sua purezza, Onegin scoprirà che è passato troppo tempo, che oramai è troppo tardi per poter essere felice con la donna che ha amato fin da quando l’ha incontrata la prima volta.

Il film è molto triste, al di la degli sfarzi della gente ricca, c’è una profondità di sentimenti, partendo dall’allontanamento di qualcosa che si ama per non rovinarlo, all’amare qualcuno che non si può avere. Onegin è una persona agiata che non è in pace con se stesso, una persona che non può legarsi a qualcuno in un determinato momento della sua vita perché ha dei conti in sospeso da sistemare tra se e se. Tatiana l’anima pura che potrebbe tirarlo fuori dall’abisso in cui sta cadendo, ma lui scappa, resta via troppo tempo,  e per quanto lei l’abbia sempre amato, la sua condizione sociale e la sua integrità morale non le permettono di lasciare tutto e di coronare il sogno d’amore che aveva lei stessa confessato a Onegin anni addietro. 

Il personaggio di Tatiana è stupendo nella sua bellezza, nel suo essere fedele a se stessa, agli impegni presi e nell’essere sincera.

Un occhio particolare va ai colori usati, non parlo di color correction del girato, ma mi riferisco al mobilio, ai parati, agli abiti. E’ tutto così cupo, scuro, con l’utilizzo di marrone, verde, colori che ricordano la natura durante il periodo di fine autunno – inizio invero, in contrapposizione ad una delle scene finali, quella in cui Onegin incontra Tatiana, forse per l’ultima volta, la stanza è bianca, lei è vestita di bianco, tutto è molto etereo.

Liv Tyler giovanissima in questo film del 1999 è davvero straordinaria, Ralph Fiennes è Oniegin al 100%, nella gestualità, negli sguardi, nel pronunciare le battute ma soprattutto nei suoi silenzi.


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