What Happens Next

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Questo film è stato catalogato come una ‘commedia spumeggiante’, ma ci si ritrova davanti ad una bottiglia di spumante che quando viene stappata non fa il botto.

Vengono trattati i temi della solitudine e dell’omosessualità, ed il tutto viene fatto con tatto ed in maniera molto garbata. 

Paul, uomo di mezza età e con una buona posizione lavorativa -economica va in pensione. Sua sorella è preoccupata per lui, poiché non si è mai creato una famiglia o una cerchia di amicizie, così gli regala un cucciolo per tenergli compagnia. 

Paul  non è molto felice di avere un cane, ma poi ci si affeziona e lo porta al parco vicino casa tutte le mattine. Proprio nel parco fa amicizia con un giovane ragazzo omosessuale. Questa amicizia evolverà in qualcosa di diverso e di più profondo, ma questa evoluzione non sarà semplice, Paul ha sempre rifiutato la sua omosessualità restando bloccato in una zona di mezzeria , neutra. Da buona commedia c’è comunque un finale che accontenta un po’ tutti.

Ovviamente leggendo la trama il film sembra promettere molto e invece ci si ritrova a guardare qualcosa con una pessima fotografia, per non dire inesistente, in quanto le luci sono posizionate male, in alcune scene gli attori passano davanti agli illuminatori per entrare in campo e si vede la fonte luminosa tanto forte sulla loro pelle da ‘sfondarla’ ; la sceneggiatura non è brillante, i dialoghi non funzionano, le narrazione è lenta con delle pause e momenti di sospensione che  accentuano negativamente la lentezza. 

Peccato perché gli attori son bravi, ho visto il film in lingua originale con i sottotitoli e mi son resa conto che hanno fatto quanto gli era possibile, ma le carenze di regia, fotografia e sceneggiatura sono incolmabili anche da parte di un buon cast.

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4

Mental

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In Mental seguiamo per soli 13 episodi le vicende dello psichiatra Jack Gallegher dal momento in cui arriva Wharton Memorial Hospital di Los Angeles, per assume la direzione del reparto psichiatrico, fino al momento in cui va via.

Gallegher è un dottore insolito,  utilizza mezzi poco ortodossi, non convenzionali come cura, ma ha anche una capacità quasi unica: riesce ad immedesimarsi in ciò che sta accadendo ai pazienti, ovviamente nelle loro menti.

Gallagher è un personaggio fuori dagli schemi, ha approcci non standard con le persone, ha una situazione familiare non facile e il sui modo di porsi per risolvere i problemi va in conflitto con gli standard e le rigidità di chi gli sta intorno.

Mental è un telefilm medico che porta grosse novità di narrazione in cui spettatore non osserva solo gli effetti che traumi o malattie hanno sulla psiche umana, ma ne è partecipe, poiché ci viene mostrato cosa accade nella testa dei pazienti, cosa credono sia reale e di conseguenza abbiamo una spiegazione del loro strano comportamento, vedendo con i loro occhi il problema.

Da vedere se vi piace il genere e se siete curiosi di capire come gli autori hanno fatto in modo di mostrare cosa c’è nella testa dei pazienti. Peccato che la storia del protagonista venga giusto accennata e non riesce ad avere una vera e propria evoluzione a causa della prematura chiusura della serie.

 

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5

Dollhouse

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Mettiamo che una persona sia tanto folle da cedere l’utilizzo di se stesso, per un tempo più o meno lungo ad una struttura chiamata Dollhouse,  che in questo luogo la persona sia privata dei suoi ricordi, ridotta ad un involucro quasi del tutto vuoto, come se fosse un automa su cui installare una personalità diversa in base alle esigenze del cliente danaroso si turno.

E’ questo che succede alla Dollhouse, un gruppo di giovani persone, attraenti e fisicamente atletiche vengono utilizzate come delle bambole pronte ad essere ‘confezionate’ e affittate da chi può permettersi economicamente tale lusso. Le Doll vivono una finta vita con i clienti, mentre nella Dollhouse sono in uno stato di pacatezza e assenza di emozioni – ricordi,  alimentate, tenute in esercizio fisico e sotto controlli medici, in attesa di essere caricate di una personalità e affittate.

Lotte di potere, indagini dell’FBI, il risveglio della Doll Echo, sono il fulcro della storia, per niente banale che risulta anche interessante sotto vari aspetti socilogici, emotivi e morali.

Whedon ha realizzato due stagioni di questo telefilm che trovo raccapricciante, perché vedere queste persone imbambolate, inermi, costruite e distrutte ogni volta è veramente allucinante.  Ogni stagione si chiude con un episodio Epitaph che mostra un qualcosa che accade nel futuro, un futuro non particolarmente allettante, abbastanza brutto e duro, quasi apocalittico.

Consiglio la visione se vi piace lo stile di Whedon, se vi va di rivedere Eliza Dushku e se non vi aspettate una storia semplice, delicata, dove tutte le cose poco piacevoli si risolvono  sempre per il meglio.

 

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6

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