The Guardian

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Andato in onda dal 2001 al 2004 negli Usa ed arrivato in Italia dopo, ha avuto da noi una programmazione irregolare. Il telefilm è composto da 3 stagioni per un totale di 67 episodi.

The guardian è un telefilm drammatico – legale. Il protagonista è  Nick, figlio di un famoso avvocato ed avvocato a sua volta, che dopo essere stato condannato ai servizi sociali per possesso e uso di sostanze stupefacenti, grazie alle conoscenze del padre evita di finire in carcere.

Lampante fin dall'inizio è la differenza tra i due mondi, i ricchi avvocati dei piani alti, dove lo sfarzo e il lusso sono qualcosa di scontato, come le cattiverie e il farsi le scarpe reciprocamente, mentre dall'altra parte c'è la povertà e le difficoltà della vita di tutti i giorni. C'è del marcio ovunque, sia nell'attico che ne bassifondi. 

I due mondi sembrano viaggiare su binari paralleli, costretti a non incontrarsi mai, o quasi, forse solo in alcuni punti, ma sono  paradossalmente simili, questione economica a parte. C'è schifo, dolore, cattiveria, falsità ovunque. C'è assenza di felicità e di serenità, queste cose non si possono procurare con i soldi ma è impossibile averle anche per chi non ne ha.

Gli avvocati di successo sono degli squali, non provano pietà o affetto realmente per nessuno, forse una parvenza di solidarietà o di sentimenti la si trova di più tra i più poveri, quelli che per farsi assistere sono costretti a rivolgersi ai legali d'ufficio e alle assistenti sociali.

I casi trattati sono tutti duri, non sempre a lieto fine, sono veri, reali, in questo telefilm nessuno ci racconta favolette, non c'è posto per il buonismo, solo nelle decisioni di alcuni personaggi, per il resto ognuno pensa a se.

Nick è un uomo provato dalla vita, solo, nonostante provenga da una famiglia molto ricca, sua madre è morta quando era bambino, il padre è un Caino opportunista e si cura più dell'immagine, di cosa pensa la gente che dei problemi del figlio. Nick purtroppo sarà circondato da gente pessima, cattiva, che o non si rende conto di cosa gli sta succedendo o ne approfitterà per un suo tornaconto personale. Ma è così palese la sua richiesta d'aiuto silenziosa, il suo voler appartenere a qualcuno, il sentirsi amato, come è palese la cecità di chi lo circonda. Lui indossa la maschera dell'indifferenza, dell'inattaccabilità, proprio per mascherare al mondo intero quanto sia fragile in realtà, e sarà evidente solo dopo qualche episodio quanto sia alla ricerca di qualcuno da amare e che lo ami per quello che è. 

Vedere questo telefilm è stato per me come un pugno nello stomaco, la durezza di certe situazioni e le cattiverie di alcuni personaggi sono davvero inaccettabili quanto reali.

Consiglio di vederlo, emozionalmente è di forte impatto, gli attori sono molto bravi. 

La sceneggiatura non è per niente scontata, ma interessante, i singoli casi non si esauriscono con un solo episodio o con episodi consecutivi, ma hanno una cadenza e ritmo come nella vita reale, nel senso che se c'è un ricorso o un appello dopo un mese, dopo un mese nella narrazione si riprende il caso, ora che sia l'episodio successivo o dopo dieci episodi.

Tutti i personaggi, nel bene o nel male, sono delineati e caratterizzati benissimo.

 

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