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La Contessa Bianca

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La Shanghai alla fine degli anni 30 che ci viene mostrata è da un lato povera e da un lato tanto affascinante, come lo sono i personaggi che danno vita a questa storia. 

Todd, ex diplomatico americano cieco e dal triste passato, Sofia, nobile russa caduta in miseria, costretta fare l’intrattenitrice per mantenere la sua famiglia, si incontrano una sera nel locale dove lei lavora  e dove salva lui da una potenziale rapina. Tra i due nasce una  forte amicizia. 

Todd, nonostante la cecità riuscirà a ‘vedere’ tramite altre vie la gentilezza e l’animo pulito di Sofia e le offrirà posto nel suo club “La contessa bianca”, un lavoro più pulito e meglio retribuito di quello che aveva prima.

I protagonisti sono due persone provate dalle vicissitudini della vita, sembrano freddi, distaccati, lasciano trasparire difficilmente le emozioni, salvo in alcuni momenti, quando sorpresi dagli eventi hanno degli scatti che lasciano intravedere quanto fuoco arde sotto la cenere. 

Il rapporto tra Toss e Sofia è platonico, di fiducia, di rispetto e votato a rinunciare a qualcosa, a discapito di se stessi, per non ferire l’altro o per aiutarlo, e secondo me questa è una delle più pure forme d’amore: aiutare l’altro anche se sai che quell’aiuto ti farà soffrire. 

Sullo sfondo altri personaggi, una città che fatica a tirare avanti e sulla quale incombe un prossimo attacco da parte dei giapponesi, ma nessuno se ne rende conto fin quando non succede davvero. Una umanità in fuga, alla ricerca della pace, proprio come i due protagonisti, dove tutto ciò che è aleggiato nell’aria per l’intera durata del film trova degna conclusione nell’ultima scena prima dei titoli di coda.  

La famiglia del marito di Sofia è davvero pessima, non alzano un dito per procurarsi il pane e trattano lei malissimo, guardandola dall’alto in basso e punzecchiandola perché, anche se con un lavoro non proprio lusinghiero, la donna si è rimboccata le maniche per procurare il sostentamento a tutti questi pusillanimi scrocconi.

I due protagonisti mi sono piaciuti moltissimo nell’interpretazione di due personaggi non facili. La ricostruzione di Shanghai è veramente curata e ben realizzata, si respira a pieno l’aria del periodo. Il film qualcuno potrebbe trovarlo lento, ma credo che la lentezza narrativa non sia sempre un male, come in questo caso, la storia ha una collocazione di circa 80 anni fa, le giornate e i ritmi erano scanditi in maniera molto meno frenetica della vita di oggi, le persone interagivano tra di loro in maniera diversa, alcune libertà di parola o di espressione di sentimenti erano praticamente inopportune, dove spesso ci si accontentava e bastava anche un gesto, una parola che potevano avere un immenso significato.

 

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8

2 Young for me

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In Italia si è passati da ‘troppo giovane per me’ a ‘un fidanzato per mamma’. La trama di questa commedia è leggera e prevedibile: ci racconta la storia di una donna in carriera sulla quarantina, sceneggiatrice di una fiction televisiva, che  incontra e inizia una relazione con un ragazzo più giovane di lei di una decina d’anni. 

Il film è incentrato principalmente su equivoci, classico per questa tipologia di commedie, e sulla riluttanza di una donna ad avere una relazione con una persona tanto più giovane di lei.

La sceneggiatura è prevedibile, a tratti veramente esile ed inconsistente, i personaggi non hanno spessore e non convincono. 

Se proprio volete vedere qualcosa di leggero, senza troppe pretese, magari mentre cucinate o siete occupati a fare altro, giusto per avere un vociare di sottofondo, questo film fa per voi.


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4

Abbasso l'amore

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“Down with love”, titolo originale del film e titolo del libro scritto da Barbara Novak, personaggio femminile  protagonista di questo lungometraggio.

Il  successo ottenuto dalle vendite fa diventare la Novak il bersaglio di Catcher, un giornalista che rientra pienamente nella tipologia di uomo descritto nel libro.  Non solo, la tematica trattata, ovvero spronare le donne a dedicarsi alla carriera, era all’epoca qualcosa di scandaloso per la popolazione femminile.

Il film ha una ambientazione anni 60 e ripercorre le commedie romantiche del periodo. E’ una storia carina ed ironica che si lascia guardare, strappando qua e la qualche sorriso. 

I costumi sono molto belli, sia nel taglio che nella scelta dei colori, come anche la scelta delle location e delle scenografia. Il film risulta molto curato sotto tutti i punti di vista.

Riguardo i  due protagonisti, ho trovato  Ewan McGregor bravo nel ricoprire due ruoli, Zip e   Catcher,  ma forse qualcuno dovrebbe dire alla Zellweger che si può recitare senza fare tutte quelle smorfiette, sarà anche un suo tratto distintivo ma la trovo fastidiosa.

 

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6

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