Come Harry divenne un albero

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Quando penso a questo film, la domanda che mi pongo è sempre la stessa: incontrerò mai qualcuno che l’ha visto?  

Il film è ambientato negli anni 20 in Irlanda. Narra le vicende di Harry, uomo provato dalla perdita della moglie e del figlio, e del suo profondo odio per George, personaggio ricco di Skillet. 

Harry ha scelto George come sua nemesi, perché secondo lui un uomo è tanto importante quanto lo è il suo nemico, scegliendo un personaggio di eccessivo spicco del luogo automaticamente da più peso a se stesso. 

Se questa situazione coinvolgesse solo i diretti interessati, sarebbe un problema circoscritto a due persone, ma quando hai odiato per molto tempo quella persona, quell’odio è cresciuto a tal punto da farti giocare qualunque carta pur di vincere la guerra, pur di far fuori il nemico, anche a discapito di ciò che resta della propria famiglia.

Harry vive con suo figlio Gus. Quando Gus si sposa con Eileen, Harry cercherà di tirare a fondo anche il figlio e la nuora in questa guerra di odio contro George.

Il soggetto è tratto dal  racconto cinese “Lao Dan” di Zhengguang Yang. Il film può essere tranquillamente definito bizzarro, originale.  Spesso la drammaticità degli eventi diventa quasi paradossale, grottesca, lasciando intravedere un leggero humor a stemperare le situazioni.

Il personaggio di Harry ti fa riflettere sul partire in quarta contro qualcuno o contro qualcosa, sulla perdita di contatto con la realtà, sul non avere più freni, sul non riuscire a fermarsi neanche quando si è ottenuto lo scopo tanto desiderato. E’ come se quell’odio, quella guerra assurda, fosse diventata la  ragione di vita  di Harry e venendo  a mancare,  lui si sentisse spaesato finendo per non sapere  più cosa fare.

L’Irlanda è uno sfondo stupendo per questa storia, buona la regia e la fotografia, interessante ricostruzione storica, ottimi gli attori.

 

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